domenica 27 dicembre 2015

Un mondo fragile

Ritratto lucidamente drammatico, ma anche molto umano, di una famiglia di contadini colombiani, che lavorano in una piantagione di canna da zucchero. Diritti civili zero, inquinamento dell'aria altissimo, situazione economica precaria. Uno spasso, insomma!
Il film, che inizia male e finisce peggio, vuole ricordarci, come dice saggiamente Mereghetti, "una parte del mondo che vive quotidianamente con fatica e che non riesce neanche a cambiare ambiente e situazione".
Esteticamente Un mondo fragile è ineccepibile, direi bellissimo. Cinema allo stato puro, insomma, a cominciare dal piano sequenza iniziale (non è un caso, infatti, se ha vinto la camera d'or all'ultimo festival di Cannes).
Il fatto è che è di una pesantezza inenarrabile. Per quanto mi riguarda, perfino un po' troppo.

Nessun commento:

Posta un commento